Progettazione fotografica e comunicazione di moda
Come rilasciato alla giornalista Elettra Nicodemi nell’intervista Sguardo su Immagine Italia &Co. la tendenza di marketing e relativa comunicazione, ed ancor prima di design e target produttivo, sta cambiando a livello mondiale; allo stesso passo ed in risposta alla società che ci circonda, in contro tendenza specialmente con gli ultimi 30 anni di Fashion Communication.
Coordinare la progettazione fotografica nel proprio linguaggio con alcune conoscenze del colore tra cui l’ Emotional psicology of the colour e le Colour harmonies in piena risposta al trend Annuale/Stagionale o al Fashion Trend Forecasting indicato dai committenti è per me uno dei principali valori della comunicazione; dopo però aver letto testi riguardanti il bias cognitivo che diamo al colore mi rendo conto che alcuni concetti appresi da me in passato devono essere rinnovati con le ricerche correnti anche in merito all’uso del colore in fotografia.
Concetti espressi da Giorgio Armani nelle ultime dichiarazioni rilasciate a D – La Repubblica sono nella sua interezza da me condivisi, la comunicazione e la moda impattano molto rapidamente nel tessuto sociale e molto spesso ne hanno suggestionato i comportamenti.
Lingerie e comunicazione, la mia analisi
Soprattutto nell’ advertise di Underwear come in quello di Swimwear, viene troppo spesso sdoganata la “donna in competizione”, atteggiamento realizzato con uso di linguaggio fotografico avvicinabile al solo stile Glamour; nell’ audace comunicazione del sex appeal di per sé scegliere il Glamour sarebbe considerato adatto, ma per il fatto che di solito è unito all’uso di ambientazioni civili, si crea un effetto distorto che suscita in un’osservatrice qualsiasi, presa in un target qualunque, un senso di inadeguatezza.
Guardando agli effetti che non sono legati alla prima impressione, per così dire nel lungo termine quel genere di mood board inneggiante psicologicamente la rivalità femminile porta a un effetto profondamente negativo, l’acquirente di sesso femminile possedendo un senso autocritico estremistico, tenderà ad essere sfiduciata nel risultato finale: l’acquisto.
Il possedere quel dato capo di underwear oppure di swimwear, attraverso le immagini pubblicitarie, diventa fondamentale per essere a proprio agio e credo fermamente che quel tipo di comunicazione visiva sia prima di tutto troppo aggressiva socialmente; sebbene in generale trovi un riscontro piuttosto positivo, con immagini fotografiche che risultano abbastanza convertibili a breve termine, nella maggior parte delle ipotesi non risulta poi facilmente convertibile nelle tempistiche commerciali di collezione, comportando sforzi continui dagli uffici comunicazione e marketing e spese pubblicitarie continue per la singola collezione.
Quel genere di mood board trova consenso solo per una ristretta cerchia di personalità, infatti questa comunicazione prettamente Glamour, ma contaminata da ambientazioni civili, nonostante prive dell’aspetto sensuale, è di fatto diretta ad un pubblico maschile e di riflesso al sesso femminile, il che porta a un doppio fallimento, l’uomo non acquista portato a pensare si tratti di un prodotto che la sua compagna acquisterebbe da sola, altrettanto la donna perché è messa in competizione; il risultato in conversioni a lungo e medio termine risulta deleterio per la visione che anche io condivido.
La Comunicazione di Moda e la Fotografia Boudoir
La Comunicazione mediante fotografia di tipo Boudoir si concentra sulla femminilità, sulla donna che può competere ma non in continuo confronto, appagata e sicura di se stessa, comoda ed allo stesso tempo attraente; questo genere di fotografia prevede location ed ambientazioni che trasmettano senso di intimità e di riservatezza, pose che richiamano l’immagine una donna in attesa del proprio uomo, o di espressione di massima femminilità visiva di se stesse in attesa per esempio di recarsi presso i luoghi della propria attività sociale o culturale.
La comunicazione in fotografia nello stile Boudoir prevede un’immagine femminile rilassata e sicura di se stessa, al massimo della propria femminilità e sensualità; normalmente si intende fotografia ad uso privato, ma questo genere fotografico lo ritengo e sostengo in Italia anche validissimo nell’ advertising e per i Look Book.
Mantenendo il target del prodotto si può così progettare e realizzare una comunicazione fotografica che vada ben oltre la soglia della singola personalità femminile, che trattandosi di capi intimi piuttosto che costumi da bagno, possano abbracciarne la propria interezza e varietà in una comunicazione senza limiti né sociali né di età, vicina anche ai desideri dell’uomo moderno che, sappiamo bene esser stato spesso complice o artefice di questo genere di acquisti per la propria compagna anche se oggi giorno in maniera minore ed in costante calo.