L’importanza di saper posare davanti ad un obbiettivo è di estrema importanza, nessun professionista può dirvi il contrario, infatti non basta soltanto la fisicità del soggetto ma è ancora più importante la comunicazione che esso è in grado di ottemperare; in questo ogni modella e fotomodella è chiamata al consolidamento dell’esperienza di posa, che ne risulta una vera e propria arte.
Il Bravo fotografo sa dirigere il soggetto ai fini di enfatizzare con atteggiamenti e pose la comunicazione che è in grado di esprimere, ciò non deve risultare una scorciatoia che di fatto fa prendere alla leggera il ruolo di modella o fotomodella.
Mentre le neofite della posa confidano nell’ esperienza del fotografo quasi totalmente, anche le professioniste con comprovato repertorio di atteggiamenti piuttosto esteso e capaci di muoversi con grazia hanno necessità di direttori di posa per affinare maggiormente le proprie conoscenze, ai fini di enfatizzare le loro caratteristiche migliori e minimizzare i lati deboli sempre di più; questa professione richiede molto studio ed esperienza.
Una modella immobile e nervosa davanti all’obbiettivo, in attesa che il fotografo le dica cosa fare, non è la condizione migliore per ogni comprovato fotografo; il fenomeno imperversa da quando gli stessi fotografi si sono dedicati più all’ aspetto tecnico e a quello di cogliere una posa, più che dedicarsi alla più importante comunicazione ed a tutto ciò che su questo tema gira attorno.
Accontentare un cliente o per esempio la creazione di Book fotografici, che di fatto dovrebbe attirare un numero più vasto di potenziali clienti, in questo caso per la modella, non può di fatto essere ottemperato in un set dove tutto è lasciato al caso o peggio ancora alla sola fisicità della fotomodella, ne risulteranno prodotti non professionali e di nullo o scarso interesse.
Nella fotografia commerciale la modella è massa in secondo piano rispetto al prodotto che viene commissionato, essa è adoperata solo per esaltare il sapore della fotografia; saper forzare lo sguardo dell’osservatore verso li prodotto o il servizio rappresentato, risulta la carta vincente per il successo commerciale e conseguentemente anche di tutti gli operatori che ne prendono parte.
Nelle fotografie di un look book invece la progettazione dell’immagine dovrà rivolgersi espressamente ad un tipo specifico di potenziali committenti, tra cui Designer, Riviste, Gioiellieri e tutti i settori industriali che necessitano di modelle per la propria promozione; agganciarsi alla sensibilità estetica e alla personalità del soggetto, mostrando un ampia gamma di espressioni e sottolineando le vostre migliori caratteristiche, minimizzando i vostri punti deboli ai fini che non risultino un problema, è di fatto una consolidata vincente strategia.
Come credo si possa capire, ottenere una fotografia valida per la carriera di una modella non può essere lasciata alla fortuna o peggio ancora al caso, tanto meno esser progettata da neofiti fotografi o semplici appassionati; non succede mai che un soggetto sia perfetto, in posizione perfetta naturalmente e con una perfetta illuminazione tale da decidere di passare allo scatto fotografico; un immagine accattivante richiede pazienza, impegno, abilità e conoscenza.
Il Flusso di Posa
Creazione di un movimento e la direzione dello sguardo sono alla base del flusso di posa, di fatto è il termine adoperato per descrivere come l’occhio dell’osservatore verrà orientato guardando la fotografia che state producendo.
Ogni cultura è abituata ad esplorare una pagina in un dato senso, per noi occidentali è comune scorrere lo sguardo da sinistra a destra, ma solo uno sguardo adulto è in grado di pre valutare il senso di lettura; gli occhi occidentali entreranno in basso a sinistra e voi sarete coloro che guideranno lo sguardo del lettore in una data porzione del fotogramma con la vostra posa, la tecnica fotografica farà sicuramente il lavoro più gravoso ma lo strumento più efficace è proprio il posizionamento del vostro corpo, dal seguire la linea di una gamba o di un braccio fino al vostro sguardo.
Tra le linee guida che il vostro corpo dovrà assumere per guidare l’occhio dell’osservatore ci sono le linee verticali, molto dinamiche ed efficaci, tuttavia anche quelle verticali e orizzontali possono costituire una solida base, contrastando con le curve, che nell’ insieme danno un senso di solidità; queste ultime stilisticamente più valide sono le eleganti e morbide, sono moltissime ma di largo uso ci sono quelle a “C” e soprattutto le rinomate curve ad “S”.
Le curve ad “S” sono gradevoli e belle tanto che dal rinascimento ad oggi, nella sua comprovata efficacia in pittura allora come in fotografia adesso, sono usate in modo sistematico; pensate semplicemente alle sinuose strade su cui vengono ritratte le automobili in pubblicità.
La posa da voi assunta è una delle maggiori criticità, che in una fotografia determinano il successo comunicativo; ad esempio guidando lo sguardo dell’osservatore dalle gambe al corpo, dal viso allo sguardo fino al prodotto interessato o ad un suo dettaglio sarà una successione ideale, che al contrario potrà distrarre il lettore non portando alcun beneficio al fotografo, a voi e tanto meno al committente; la responsabilità è totalmente posata sulla maestria del fotografo, ma la sua capacità di dirigere la scena di ripresa è basilare, per questo rimarco l’importanza della comunicazione durante lo shooting.
La comunicazione è molto importante e non posso tralasciare di sottolineare come anche in un rapporto di collaborazione disteso possa fare la differenza la comunicazione tra il personale, personalmente diffondo musica ma ritengo che un adeguata comunicazione sia la sola vera lider di una sessione di posa ben riuscita, in tutti i sensi.
Con le Modelle di esperienza con cui ormai ho un intesa mi sostituisco al soggetto davanti all’obiettivo, per farle vedere direttamente in camera ciò che sto ricercando, anche per farsi due risate, ma soprattutto per permetterle di valutare con i suoi occhi la posa che dovrà assumere; con le Modelle che conosco meno ma soprattutto le neofite invece preferisco mostrare anche fotografie di esempio o progetti di posa, le figurine disegnate in fase di progettazione che daranno anche un idea dello stile.
Modificare pochi elementi in una sessione di scatto, come ad esempio la sola inclinazione del volto o l’angolazione dei fianchi, in accordo con il fotografo risulterà un ottima strategia; cambiare totalmente espressione sarà espressamente richiesto nella sessione a seguire, evitate di accrescere la pressione di lavoro.
Il fotografo sarà sotto pressione nel controllare tutto ciò che gira attorno alla posa e naturalmente all’ immagine finale, la comunicazione è veramente alla base del successo, non soltanto con voi ma anche con ogni membro dello staff.
La creazione di un flusso di posa è di fatto molto impegnativo per tutti, senza un ottima comunicazione si rischia tutti di avere una pessima giornata, o ancora peggio di non produrre nulla di entusiasmante e comunicativo.
Model Styling – Consigli
Gestire un set fotografico può diventare molto complicato per ogni fotografo, delegando make-up artist, stilisti e parrucchieri si può sperare in un servizio fotografico professionale; Make-up, acconciatura e guardaroba sono gli aspetti fondamentali e principali per molte tipologie fotografiche.
Per la mia personale esperienza ritengo sia necessario che il fotografo sappia delegare con conoscenza in materia in modo che tutto sia come voluto in fase di progettazione perchè saranno poi i particolari curati da professionisti a fare la differenza, ma salvo indicazioni di stampo commerciale, anche voi dovrete tenere alla vostra immagine.
Indubbiamente confrontarsi con tali figure professionali ai fini di produrre i desiderati risultati è fondamentale quindi dagli acconciatori, ai truccatori ed egli stilisti designati in fase di progettazione ci dovremmo occupare che siano preparati ad affrontare un set, lavorare con personale impreparato o poco preparato danneggerà inequivocabilmente il vostro operato ma lavorare con professionisti vi farà dormire sonni tranquilli a prescindere da come è attrezzato studio fotografico o la sala posa.
Con la formula “time for” ci potremmo anche fidelizzare a varie figure professionali che vi aiuteranno ad essere più sicure di voi stesse, che per gli stessi motivi lavorativi, staranno cercando delle fotomodelle che in cambio di fotografie professionali potreste decidere di includere le foto prodotte nel vostro portfolio.
Un buon fotografo deve conoscere e saper gestire completamente un set di ripresa, altresì anche una modella attenta può trarre vantaggio dalla conoscenza del set fotografico che sta intraprendendo o da cosa aspettarsi da tale set fotografico.
Per esempio in merito al guardaroba i colori che classicamente si usano in un contesto Boudoir commerciale e ad uso privato sono il rosso, il nero, il crema, l’avorio ed il bianco, colori che per le loro tonalità aiuteranno il fotografo a non commettere errori; tuttavia in ogni contesto fotografico bisogna considerare tonalità di pelle, colore degli occhi e dei capelli per meglio valutare ciò che più sia adatto alla tipologia di soggetto femminile che si ha davanti o presentazione indumenti con cui dovremmo confrontarci.
Di fatto è necessario essere attenti alle mode del momento, consultando i giusti canali sia cartacei che web per un accurata ricerca delle palette di colore che nell’alta moda o alle linee di trend meno sperimentali imperversi ai fini di creare un impatto visivo con l’osservatore, vi consiglio vivamente di valutare anche culture differenti per poter produrre fotografie di successo con il carattere che avete ideato.
Consultare archivi di colore come quelli di Pantone può far la differenza, se si vuole stare attenti ad ogni piccolo dettaglio nel controllo del colore della scena di ripresa; come detto sopra valutando i media di riferimento, io a questo proposito posso suggerirvi canali web come Pinterest o riviste come Vogue; come fotografo specializzato Boudoir, personalmente non disdegno i cataloghi cartacei delle vari brand di lingerie e intimo con cui collaboro e non, che mi permettono anche di avere a portata di mano le linee aggiornate dei brand.
Consultarsi tra fotografo, stilista e modella sugli abiti ed i loro colori diventa cosi una delle pietre miliari del progetto che state realizzando, è di comune conoscenza l’avere a disposizione diverse paia di calze che si potrebbero rovinare e che durante il set per evitare di infreddolirsi in inverno e a questo fine il soggetto deve esser dotata di pantofole e accappatoio.
Un buon guardaroba a disposizione al momento della ripresa è un vantaggio che la progettazione fotografica ed il mood board può dare, e uno stilista lo sa bene, ma per far si che il workflow sia ottimo per tutti i soggetti interessati, tenetevi su due o tre cambi d’abito in modo che le pose realmente prodotte non siano ne troppe ne poche ed abbiate tutto il tempo necessario per tenere tutto sotto controllo ed affinato in ogni più piccolo dettaglio; se si tratta di un lavoro sotto commissione meglio dividere le sessioni fotografiche in mattino e pomeriggio o addirittura in diversi giorni.
Gli abiti di taglie inferiori o esageratamente attillati sono sconsigliatissimi, il soggetto risulterebbe più “paffutello” di ciò che realmente è, misure più coerenti al limite potrebbero esser modificati modificandone le vestibilità laddove ve ne sia necessità; anche per quanto riguarda i reggiseni, a volte acquistati di misure inferiori nel caso siano forniti dalla fotomodella, è anzi consigliato eventualmente modelli a balconcino che permettono un sollevamento più naturale dei seni.
Tra gli errori più importanti da non commettere selezionando il guardaroba ci sono:
- Le calze, che non devono esser troppo scure ma opache e in tono con la pelle, indubbiamente non riflettenti.
- Mostrare le suole delle scarpe indubbiamente è una caratteristica che va evitata, in quanto trasformerebbe il prodotto in qualcosa di dubbio gusto.
- I soggetti più maturi non dovrebbero essere vestite con colori scuri o forti contrastati, in questi casi morbidezza e luce diffusa faranno al caso nostro.
- Evitare accessori troppo capricciosi, essi sono destinati a sessioni specifiche per questo tipo di bussines e assicuratevi che tutti gli indumenti calzino alla perfezione.
- Preoccupatevi dei vestiti e degli indumenti intimi che possano risultare ridicoli o ordinari sempre nel caso non sia un lavoro sotto commissione, se sei una quarantenne non vestirti da ventenne o viceversa soprattutto.
- Fate attenzione agli indumenti o ai gioielli che possono pungere e curatevi che spille e bottoni siano perfettamente a posto.
- Se siete in dubbio con un qualunque indumento, semplicemente fatene a meno.
Tipologie di Modella
Le tipologie di modella per la mia esperienza nel campo della fotografia Boudoir si suddividono in quattro gruppi, i dati che vi sto per fornire vi aiuteranno molto nella scelta dei colori del guardaroba più adatto a voi anche per altre tipologie fotografiche.
Per inquadrare il vostro soggetto nella categoria “modella tipo A” essa dovrà avere le seguenti caratteristiche: la pelle molto bianca, bianca con toni rosati, beige, beige rosato, olivastra o nera; i capelli bianchi, grigi argento, sale e pepe, neri, castano medio o scuro; gli occhi blu, grigio blu, nocciola, verdi, marrone scuro o quasi nero.
Essa dovrà indossare indumenti luminosi, vivaci e toni base del blu; può indossare anche intimo nei colori nero, bianco, blu o rosso, i colori da evitare invece saranno beige e crema; per quanto riguarda il make-up vi suggerisco un rossetto rosso puro, rosa o prugna scuro, mentre per il fard dirigetevi verso il rosso scuro o il prugna.
La “modella tipo B” avrà le seguenti caratteristiche: La pelle beige chiaro, beige rosa pallido, beige rosato, bruno medio o rosato; i capelli biondo platino, biondo o castano cenere o cenere scuro, rosso ramato, grigio azzurrato o bianco perla; gli occhi blu, verdi, blu acqua, nocciola, grigio chiaro o bruno.
Essa dovrà indossare indumenti intimi nei toni del blu, rosa e grigio ma vi consiglio anche colori freddi come la gamma dei colori blu chiaro, blu marine, rosa acceso, lavanda e prugna; il make-up più ideale è costituito da rossetto nei toni del rosa pallido ed un fard rosa o rosso chiaro.
La “modella tipo C” avrà le seguenti caratteristiche: La pelle pesca, bruno dorato, beige dorato o scuro, avorio anche con lentiggini; i capelli neri, castano chiaro ramati o dorati o molto scuri, rossi, rosso chiari o castani; Gli occhi ambra, marrone scuro o dorato, nocciola, blu, verde dorato o pallido o oliva, blu verde medio.
Essa dovrà indossare indumenti sui toni del beige o dell’oro soprattutto gli abiti da sera dorati o all’eccellenza i toni del rosso dorato, per questo tipo di modella consiglio anche merletti con nastrini avorio ma vi sconsiglio i toni del blu e del rosso; il MakeUp piu indicato rimane quello di un rossetto arancio terra e di un fard pesca scuro.
La “modella tipo D” avrà le seguenti caratteristiche: La pelle dorato scuro, pesca, beige dorato, pesca rosato, avorio crema o dorato; i capelli bianco crema, rosso biondi, biondo luminoso o fragola, castano dorati o chiaro ramati; gli occhi verde chiaro, marrone dorato, blu, verdi, blu acqua o chiaro.
Quest’ultima tipologia di modella dovrà indossare indumenti sui toni del rosa, del pesca o del blu chiaro, indicatissimi i colori con toni caldi, il pesca vivo e il rosso chiaro tra tutti mentre i colori da evitare risultano l’avorio ghiaccio, i rossi e i blu freddi; Il MakeUp che vi consiglio è un rossetto che vada dal pesca chiaro, al corallo o al corallo dorato sarà un ottima scelta affiancata da un fard pesca scuro.
Queste sono le mie personali indicazioni generali che ovviamente possono esser infrante per produzioni sperimentali ma le regole servono come consiglio e guida ai fini di elaborare con più semplicità un set fotografico e ovviamente fotografie di successo, sia che siano ad uso pubblicitario che per portfolio o piacere personale.