Ogni giorno sono sempre più Fotomodelle ed aspiranti tali, soprattutto nel caso delle freelance, che si confrontano con la mancanza di una strategia di marketing personale e con una sempre crescente necessità di un adatta campagna promozionale.
Per affrontare la domanda “come fare marketing per fotomodella” la regola delle quattro “P” a mio parere risulta quella più vincente:
- Posto
- Prodotto
- Prezzo
- Promozione
Seguendo questi quattro criteri tutto vi sembrerà più chiaro.
Il Posto è di fatto l’area in cui volete operare in termini di clientela, in questo tenete conto se i luoghi vi risultano facilmente raggiungibili da aree eventualmente più lontane e se la clientela può essere disposta a pagarvi lunghe percorrenze, cosa facilmente stimabile tenendo conto della presenza o meno di concorrenza.
Il Prodotto invece contempla le vostre scelte e le vostre capacità di confrontarvi con una data tipologia fotografica, la vostra fisicità e le vostre peculiarità tecniche.
Il Prezzo è dettato da molti fattori concentrati sul vostro target di mercato, essere fotomodelle generiche ed avere nella propria offerta un vasto portfolio a buon mercato o essere fotomodelle specializzate in un genere specifico con un alto profilo qualitativo e professionale, sta a voi scegliere in quale target incidere posizionando la vostra immagine in tale fetta commerciale.
La Promozione può essere incentrata sui segmenti media specifici del settore di mercato prescelto, immancabile la comunicazione social e dei media web ma il fattore più importante è essere coerenti con la vostra immagine pubblicitaria; ad esempio cambiando continuamente il vostro indirizzo commerciale rischierete di perdere l’immagine precedente acquisita in un altro dato target clientelare.
Mediante un addetto stampa potreste approvvigionarvi di interviste sulle varie piattaforme mediatiche o essere curati con i comunicati stampa redatti ad arte per ricevere citazioni o attestazioni ma intraprendere concorsi web dove l’unico a trarne vantaggio sarà il fotografo produttore della fotografia in questione è tempo sprecato e per alcuni fotografi ed agenti potreste risultare di basso profilo professionale.
Se non siete state scelte da agenti di moda o non fate parte di cooperative di modelle niente paura, il vostro portfolio sempre aggiornato sarà il mezzo con cui interesserete il potenziale cliente, in pdf spedito via mail e su sito a voi dedicato, non vi resta che investire su voi stesse.
La presenza sulle piattaforme social vi permetterà di farvi conoscere dal pubblico e dai clienti del mondo foto-amatoriale, vi permetterà di diffondere la vostra immagine ma di certo non sarà mai il vettore con cui potrete aspirare ad una strategia di social marketing, semplicemente poiché il cliente a cui aspirate usa altri sistemi di approvvigionamento risorse umane; da prendere in considerazione le numerose piattaforme come Model Mayhem , Fotoportale o People Per Hour per il web marketing ma anche in questi casi la regola delle quattro “P” è doverosa e solo selezionando con attenzione i vostri potenziali clienti in maniera accurata, in base ai vostri talenti valutate anche le opportunità di bussines target che ne derivano.
Non è ovviamente da dimenticare di tenersi ben informate sugli Open Casting come i Model Go-See, momenti indiscutibilmente importanti per la vostra carriera come per le vostre finanze.
Modelle alle prese con Facebook
Ogni giorno visualizzo profili “professionali” di fotomodelle freelance o di aspiranti fotomodelle sulla piattaforma Facebook, ogni giorno mi trovo davanti portfolio di fotografi e non di fotomodelle.
Sappiamo tutti che l’attuale colosso dei social network è Facebook, come del suo Instagram, note vetrine per chi si vuole pubblicizzare ma non tutti sanno come si usano questi due strumenti, infatti le due piattaforme offrono grandi potenzialità a chi però paga i servizi AdWords del colosso, non favoriscono però le visualizzazioni organiche da parte dei fan delle nostre pagine e dei contatti sui nostri profili.
La mia esperienza sulle freelance e aspiranti al tempo dei social rileva incessantemente da nord a sud italia diversi aspetti di errore comune; iniziamo subito dalla strana usanza di creare album dedicati ad ogni servizio fotografico fatto con il fotografo o il fotoamatore “XY”, tanto da creare vere e proprie gallerie fotografiche artistiche ma che di fatto hanno poco a che fare con il portfolio della modella/fotomodella; ospitare tali gallerie sul proprio profilo non sono il portfolio del soggetto che raffigurano.
A questo proposito mi chiedo se questa usanza sia legata veramente alla credenza delle ragazze, che riempiendo i propri profili e\o pagine di gallerie artistiche dei soggetti con cui si ha avuto delle collaborazioni fotografiche, servano davvero per attrarre nuovo lavoro o per mera soddisfazione di “like” conquistati si occupino di veicolare la propria immagine al pubblico generico.
Come dicevo ogni giorno visualizzo profili “professionali” di aspiranti fotomodelle o freelance e ogni profilo o pagina a qui volgo il mio interesse, diventano veri e propri labirinti nel ricercare quelle immagini fotografiche che ne compongano il portfolio personale e professionale; ai fini di concretizzare una richiesta di contatto o meno, un altro aspetto significativo di errore è la mancanza quasi sistematica delle geo localizzazioni dei soggetti, di fatto non facendo capire fin da subito le eventuali percorrenze che si dovranno rimborsare alle ragazze, in un contesto dove il tempo scorre veloce inesorabilmente, ne risulterà un ovvia penalizzazione.
Nei termini della geo localizzazione sono consapevole che molte non intendono rendere pubblico tale dato ai fini della propria sicurezza personale, ma è possibile dichiarare la provincia di appartenenza, che di fatto non svela dati sensibili ma concede ai potenziali clienti di valutare sin dall’inizio le percorrenze; anche se il problema va ricercato nel flusso dei “morti di figa” come li chiamiamo nel settore, non è una soluzione nemmeno affermare di abitare in un altro luogo, ad esempio coloro che dichiarano Milano solo per il prestigio che ne risulta, senza però considerare altri fattori.
Spesso le ragazze sono costrette ad aprire profili secondari per accumulo contatti, spesso sono soltanto immensi contenitori di adulatori e specie affini o di soggetti senza il minimo interesse nello studio della fotografia, ad eccezione dei pochi che leggono il libretto istruzioni contenuto nella scatola della fotocamera che si sono regalati lo scorso natale; sappiate che Facebook fa vedere i contenuti dei vostri post al 10% massimo dei vostri contatti, quindi se tra i visualizzatori c’è maggioranza di pubblico comune è tempo di eliminare i fastidiosi contatti superflui e non aprire un altro contenitore, valutando chi veramente può essere un vostro potenziale cliente o datore di lavoro.
La pagina Facebook invece vi serve per immagine al pubblico e base d’atterraggio dei potenziali rapporti lavorativi, ma anche qua ritroviamo i soliti problemi di gallerie dei fotografi che di fatto vi fa diventare famose, si, ma agli occhi dei tanti “morti di figa”, non identificando voi come una professionista, collegandovi immediatamente a una delle tante che si fa selfie dalla mattina alla sera, per attrarre “uomini” ovviamente nella migliore delle ipotesi.
Fare la fotomodella freelance o aspirante modella non è un gioco e se non si percorre con il tacco giusto un percorso professionale non ci si può aspettare di esser considerata nei giusti contesti e vi trovo a lamentarvi nei gruppi di feedback o a postare conversazioni private, che tra le altre cose non è legale.
Modelle e le Facebook Page
Ora vi chiederete: “come si compone un profilo e una pagina professionale su piattaforma Facebook?” e “come è preferibile mettere a disposizione tutte le fotografie che mi riguardano lavorativamente?”.
Entrambe le domande hanno per gli esperti di Social Media Marketing degli errori di forma, infatti la domanda che vi dovreste porre è di fatto “come devo usare il mio profilo e pagina professionale Facebook e quella di Instagram” o “come faccio ad avere molte visualizzazioni”; mentre per i fotografi e gli agenti le domande che dovreste porvi sono “come rendere professionale il mio profilo e pagina” e “cosa devo pubblicare per attrarre le giuste forme professionali”.
Nessuno in realtà ha la ricetta finale per le visualizzazioni, sia Facebook che Google e gli altri motori di ricerca spesso aggiornano i propri algoritmi e ciò che prima funzionava domani non ha alcun senso; rimane il fatto che se i vostri contenuti non sono ne visualizzati ne visualizzabili essi non sono mai esistiti.
L’algoritmo di Facebook al momento della stesura di questo articolo, predilige i contenuti interessanti quindi con tante reazioni come ad esempio like, condivisioni e commenti da parte di altri utenti che comunque si attestano nelle cerchie dei contatti o fan dal 2/3% al 10% organico; anche sui gruppi in cui voi probabilmente state condividendo il contenuto o post in questione ha la stessa regolamentazione, quindi tutto è incapsulato sul target a cui vi state rivolgendo anche a riguardo degli utenti dei gruppi su cui postate i contenuti, se non sapete come risolvere il problema sarete obbligate a pagare campagne pubblicitarie AdWords di Facebook Inc. che vi permetteranno di selezionare il tipo di persona che visualizzerà il vostro contenuto.
Capire su quali gruppi Facebook condividere i propri contenuti diventa cosi un processo che di fatto vi allontanerà da quelli non professionali o pieni di soggetti non inerenti il mondo fotografico o della moda, o che non si sono ancora accorti dell’esistenza di PornHub e che anch’esso è un social network; è già una strategia per prendere le distanze dai “morti di figa” che vi assillano in chat privata o nei commenti, che comunque vanno eliminati dai contatti dai vostri profili per lo stesso motivo.
Questo stratagemma vi da anche una potenzialità, quella di non avere infestata la sezione notizie di post poco interessanti in favore di quelli interessanti e di poter visualizzare i contenuti dei gruppi seri e dei professionisti o veri fotoamatori che avrete tra i contatti; anche la sezione like del vostro profilo andrebbe visionato eliminando ciò che non ci interessa professionalmente, e qui probabilmente state tremando, ma fare un profilo di affari sui social e fare un profilo per perdere tempo sono due cose estremamente differenti e non conciliabili.
Un profilo o una pagina per un agente e per un fotografo deve contenere:
- essere facilmente geo localizzabile e le disponibilità a viaggiare
- il portfolio dell’aspirante modella o fotomodella
- generi fotografici per cui si vuole e si è in grado di posare
- aspirazioni di carriera
- eventuali notizie su pubblicazioni che riguardano il soggetto
- collaborazioni importanti con fotografi o brand
- eventuali altri collegamenti ai vostri siti web
- collegamenti social media come youtube, instagram, tumblr o 500px
- collegamento professionale di LinkedIn
- eventuali collegamenti di booking come agenzie, portali o piattaforme lavorative
Il fotografo può atterrare sulla vostra pagina facebook e successivamente conquistare la vostra fiducia ed essere tra i vostri contatti del profilo, un agente invece va seguito nella maggior parte delle ipotesi; l’agente pubblica i lavori a cui potreste candidarvi quasi tutti i giorni ma se avete il profilo pieno di contatti inutili anche il loro sforzo diventa vano.
La vostra pagina Facebook oltre ad essere la vostra anticamera sul social vi permette di avere immagine pubblica, come probabilmente mentre leggi questo articolo è il tuo profilo, ad uso e consumo di chiunque; mentre il tuo profilo prendendo i giusti accorgimenti sarà alla portata di soggetti professionalmente interessanti o di cui si ha fiducia.
Il portfolio artistico dei fotografi per cui avete posato ergo le fotografie che vi ritraggono, tramite il tag sulla pubblicazione che esso stesso ha presumibilmente fatto sul social, sarà comunque consultabile dagli interessati tramite “le foto con” che mette a disposizione il profilo, in oltre condivisioni da entrambe le parti porterà con se il vostro profilo o la vostra pagina e procurarvi potenzialmente altri clienti o datori di lavoro.